Terra, pane e lavoro Canti contadini d’amore e di lotta

Terra, pane e lavoro

Terra, pane e lavoro Canti contadini d’amore e di lotta – Guagnano © giuseppe rutigliano — con Antonio Castrignanò, Rachele Andrioli, Massimiliano De Marco, Giorgio Distante, Giovanni Chiriatti, Rocco Nigro, Giuseppe Spedicato, Dario Muci e Kurumuny Edizioni presso Museo del Negroamaro.

Terra Pane Lavoro
Canti contadini d’amore e di lotta
Kurumuny Edizioni
Museo del Negroamaro – Guagnano (LE) 16/09/2018

Rocco Nigro – direzione musicale, arrangiamenti e fisarmonica
Rachele Andrioli – voce e percussioni
Antonio Castrignanò – voce e percussioni
Massimiliano De Marco – voce e corde
Dario Muci – voce
Giorgio Distante – tromba
Giuseppe Spedicato – basso acustico e tuba

Concerto preceduto dalla presentazione del volume “Terra Rossa d’Arneo” a cura di Luigi Chiriatti

Evento voluto da Antonio Rizzo e dal Comune Di Guagnano per il progetto Il suono illuminato

Grazie a Sandro Rizzo

Al tempo dei lavori e dei raccolti, l’agro d’Arneo, una vasta zona poco popolata tra Nardò e Taranto, fu motivo d’interesse per i braccianti e contadini, delle campagne vicine e lontane, in cerca di pane e lavoro. Proprio qui e nelle cittadine vicine esplodono e si diffondono nel secondo dopoguerra le lotte collettive, gli scioperi, le rivendicazioni sindacali e le manifestazioni popolari. Dalle memorie degli eventi, emergono innumerevoli poesie, melodie e inni corali, che hanno il compito di preservare i ricordi, spesso tragici, di quelle storie.

Al lavoro degli storici e di chi studia quelle vicende, come fondamento essenziale per comprendere il presente e agire per il futuro, si aggiunge quello di noi musicisti, cui spetta il compito di restituire di quel mondo i sentimenti comuni che lo attraversavano, di cantare le speranze e le delusioni, di mettere in musica i successi e le sconfitte.
Lo spettacolo è un excursus del vissuto storico, legato al mondo contadino del Salento, dalla fine dell’ottocento alla seconda occupazione delle terre d’Arneo.
Le voci, soprattutto in coro, sono le protagoniste.
I brani sono legati a momenti ben precisi della lotta proletaria salentina, al tema della guerra, all’emigrazione e in tutti si trova la vecchia maniera di esorcizzare la sofferenza, di alleggerire il peso del quotidiano: il contrasto tra la durezza dei temi trattati e i modi e le armonie maggiori.

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